“Non ci siamo abituati ad essere intervistati, grazie ad uRadio ed a Elisa Carioni per averci messo a nostro agio."
La maggior parte delle persone a cui ho parlato di Lombardi Arte mi guardava dubbiosa chiedendo dove si trovasse via di Beccheria, eppure percorrendo questo tratto un po’ buio e nascosto tra via delle Terme e di Fontebranda non si può che rimanere stupiti da questa vetrina ampia e luminosa. Una fonte di luce in un corridoio scuro e poco conosciuto. Entrando in questo spazio, si ha l’idea di un posto accogliente, nuovo, ma che porta con sé la storia del proprio passato e, da qui, la volontà di mantenere gli arredi del tempo. La cosa che colpisce, che ha catturato subito il mio sguardo, è un grande tavolo da lavoro posto sotto l’ampia finestra che riesce subito a far capire la particolare volontà dei tre gestori. Non si parla di galleria snob, di spazio espositivo per un’élite. Varcando la soglia, ci si muove in quello che Niccolò Cesarini e Stefano Fantini – due dei tre gestori – hanno definito bottega, laboratorio creativo. La gestazione di due anni, tanti o pochi che siano, ha portato alla luce una collaborazione -contaminazione tra tre discipline diverse, ma che in questa realtà dimostrano di poter convivere pacificamente e in perfetta armonia: grafica, fotografia ed illustrazione. Un’unione che riguarda non solo tre tecniche visuali differenti, ma che vuole coniugare lo spazio della galleria con quello di forum, di centro di dibattito e riflessione. Una realtà in evoluzione e stimolante. Lombardi Arte cita le proprie origini, riprendendo la tradizione dello storico Stabilimento Fotografico Lombardi presente a Siena dagli anni Ottanta, esponendo un’ampia gamma di prodotti a stampa e di oggetti artistici. La loro caratteristica è quella di porsi come un contenitore variegato, poliedrico, in cui produzioni d’autore di diversa natura riescono a dialogare silenziosamente tra loro. La bellezza di questo gruppo sta nella propria diversità formativa, che non ostacola le produzioni, ma che porta a trasmettere in primis se stessi, tramite la collezione. Essere spericolati, oltrepassare una riga e darsi una dimensione diversa rispetto al panorama italiano fatto di piccole realtà di nicchia per aprirsi e spingersi verso la divulgazione al pubblico. Parlando con Niccolò e Stefano, si capisce la loro forte componente personale, la necessità di conoscere gli artisti per entrare in intimità con le opere da esporre e riuscire a trasmettere le loro sensibilità. Entrare in relazioni con gli autori per assicurarsi dell’autenticità di queste persone per creare un’atmosfera calda, in cui ci si possa sentire a proprio agio e dove sia respirabile la dimensione umana e introspettiva. Nel variegato scenario di collezionisti ed espositori, il gruppo Lombardi Arte si distingue per la sua umiltà e la mancanza di quell’ego smisurato sempre più diffuso e fuorviante. Un trio che prima di dire chi sia, sente il bisogno di esserlo.
— Elisa Carioni