Alcuni luoghi sono come questioni lasciate in sospeso, domande aperte che scavano dentro, portando alla luce flussi di coscienza difficili da contenere e la scrittura non può che fare capolino, prepotente, necessaria e tanto rabbiosa da invadere i confini sicuri del frame fotografico. Alcuni luoghi sono macchine del tempo, dove fra andate e “infiniti” ritorni, vorticando in un cerchio perfetto, ci troviamo sempre al punto in cui abbiamo perso qualcosa, illudendoci, che questa volta riusciremo ad avere una presa salda, a usare parole oneste, a fare le cose nel modo giusto.
— Alessandro Pagni
La serie Ritorni di Alessandro Pagni
Fotografia © Stefano Fantini