Anèys, la città rovesciata | Stefano Fantini, Alessandro Pagni
Stefano Fantini
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Anèys, la città rovesciata
Anèys è un altrove, un luogo che non si vede a occhio nudo, ma si percepisce come rumore bianco, un tappeto sonoro di fondo, acqua sudicia di un fiume sotterraneo che non esiste.
Anèys è bulimia di parole senza destinatario, niente CAP o francobollo, solo un boomerang di considerazioni destinate a tornare al mittente.
Ma più di tutto, Anèys è il negativo fotografico di una città reale, un guanto rovesciato, una groviera di anfratti, moltitudine di schiene e bisbigli ovunque come rosari o rasoi. Un posto dove, per una sorta di sindrome di Stoccolma urbanistica, le rondini faticano a spiccare il volo e i topi si sbronzano nei salotti buoni del centro.
Anèys è una serie fotografica che incontra la parola scritta. E lì, in quel cortocircuito fra gli occhi di uno e la voce di un altro, crescono come alberi i palazzi, si aprono a ventaglio le piazze, si dilatano i muri perimetrali delle case. E, fra ombre come pareti e luci come tir lanciati a folle corsa, esseri umani zampettano con circospezione e un po' assomigliano a ragni.
Anèys, the inverted city
Anèys is an elsewhere, a place that’s not seen with the naked eye, but perceived, like white noise, like a carpet of background sounds, the murky water of an underground river that doesn’t exist.
Anèys is a bulimia of words with no recipient, no postal code or stamp, just a boomerang of notions destined to be returned to sender.
But more than anything, Anèys is the photographic negative of a real city, an inside-out glove, a maze of winding passages, a multitude of backs and whispers everywhere like rosaries or razors. A place where, due to a sort of urban-design Stockholm syndrome, swallows struggle to take flight and rats get drunk in grand parlors in the city center.
Anèys is a photographic series brought together with the written word. And there, in the disconnect between one person’s eyes and another’s voice, palazzos grow like trees, piazzas unfurl like fans, the perimeter walls of houses expand. And, amid shadows that resemble walls and lights hurtling at breakneck speed like trailer trucks, human beings scuttle around circumspectly, a bit like spiders.
fotografie di Stefano Fantini
testi di Alessandro Pagni
Box in cartoncino realizzato artigianalmente
16 cartoline, stampa offset a due colori, cm 21x15, carta monopatinata 350 gr
libretto testi, italiano/inglese, 40 pagine, carta riciclata 90 gr (alghe in eccesso della laguna di Venezia), rilegatura artigianale con filo di cotone a vista
© Stefano Fantini - 2020
tutti i diritti riservati.
progetto Stefano Fantini
stampato in Italia | agosto 2020
autopubblicato da Stefano Fantini
ISBN 979-12-200-7010-2